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In libreria

Il  traffico in strada mi ammazza. Quando esco, non vedo l’ora di parcheggiare e chiudermi in casa. Il traffico mi avviluppa in un senso di soffocamento e intrappolamento, come nel sogno iniziale di Marcello in 8 e mezzo. In mezzo al traffico anche la vita - come quel film - diventa in bianco e nero.   Fuori scuola, la peste mi chiede di andare in libreria. Non vedo i libri, non ne sento il loro profumo, avverto solo il muro di automobili tra me e l’assenza di un parcheggio in centro.  Però è un giorno speciale e la settimana è stata pesante e penso che ogni giorno dovremmo meritarci di farci un regalo, di qualsiasi tipo - altrimenti è un’occasione persa per vivere.  Il muro di auto è davvero invalicabile. E il tragitto che a strada vuota sarebbe di cinque minuti si centuplica. Ma in libreria riusciamo a entrare. Mi rilasso. Finalmente. La signora che la gestisce non è il massimo dell’empatia e non è proprio il tipo romantico di libraia che ci aspettiamo - fors...

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